Ciao Nonno
Non hai mai conosciuto tua madre. Forse fosti lasciato appena nato in mano di qualcuno; probabilmente infilato in una "ruota degli esposti" (da tanti chiamata anche "ruota degli innocenti") nella Perugia di fine 800.
Se fosse stato così è facile immaginare che successe di notte; facile immaginare che fosse un po' freddo; si, perché nella tua data di nascita c'è scritto 16 marzo 1894.
Potresti forse anche essere nato in Ospedale; tua madre ti ha lasciato lì e se ne è andata senza lasciare il suo nome.
Allora ti attribuirono un cognome di fantasia come si attribuiva a tutti i nati "soli". Immagino che chi te lo assegnò sia stato qualcuno che abbia avuto dimestichezza diretta o indiretta con la chimica: "Solfiti" !
Io ti ho conosciuto che eri già anziano. Del resto sono il figlio del tuo figlio più piccolo...
Abbiamo vissuto insieme nella stessa vecchia casa dentro l'antico borgo di S.Enea; quel paesino antico protetto tutto intorno da case antiche che facevano da cinta muraria verso il mondo esterno e che, allora, mi facevano immaginare che il mondo stesso fosse tutto lì; un mondo fatto di colori antichi e gente anziana che raccontava storie di un passato remoto e affascinante. Ero prima un bambino poi un fanciullo quando spesso seguivo le vostre partite a bocce e i vostri racconti di "vecchi" seduti sui gradoni del paese.
Oggi mi rimangono ricordi dei vostri volti; del profumo del tabacco che usciva delle pipe accese e dei bicchieri di vino o di birra e gassosa che consumavate presso "la bottega dell'Antonietta" (generi alimentari e di tutto e di più; unica e storica istituzione paesana).
Cosa ho imparato di allora? Che ciò che vivi da piccolo ti rimane.
Che a volte si vorrebbe tornare a rivivere quel piccolo mondo per scappare un po' da questo che a volte ci pesa e ci spaventa. Ma non si può. Allora tu nonno e tutti Voi di allora rimanete nei nostri cuori e nella nostra mente un punto di riferimento e di rifugio.
Mi hai raccontato e mi hanno raccontato che hai vissuto il Piave; quella guerra in cui sei stato ferito e per la quale da anziano ne portavi le conseguenze limitato nel tuo camminare. Questa fu anche la mia fortuna (scherzo ovviamente !) perché quando da ragazzino un pò esuberante combinavo qualcosa che non dovevo combinare ricordo che tentavi di corrermi dietro per sgridarmi... ma non mi arrivavi !
Come per tutti arrivò la tua ora; avevo 9 anni. Da tempo soffrivi molto. Ho ricordi della tua sofferenza e degli zii e mio padre che non sapevano più cosa fare per te.
Tornasti dall'Ospedale già dentro la bara. Mi ricorderò sempre il tuo volto che aveva smesso di soffrire e il suonare delle campane assordante e tetro. Si sentiva bene; abitavamo proprio sotto il campanile.
Da quel giorno quando vengo al cimitero di S.Enea dove riposano oramai tanti di quelli che ho conosciuto, mi fermo sempre davanti alla tua tomba e penso, ricordo, e faccio bilanci. Una parte di te e di Voi tutti che avete fatto parte della mia vita è quindi ancora viva nella nostra vita di viventi !
Qualche volta, e senza sapere il perchè, mi viene di sbirciare nelle scatole contenenti antiche foto di famiglia, ricordini di defunti e varie carte che nessuno si è mai sentito di buttar via...
Tra queste, ogni tanto ho trovato qualcosa che ti è appartenuto. Ho sentito che ti avrebbe fatto piacere in tuo ricordo che venissero fuori da quel buio perenne. Allora le faccio rivivere qui !
Ciao Nonno.
Le poche immagini che ci sono rimaste di te
Pubblicare queste immagini è stato un pò come riportare un parte di te tra noi.
Foto da militare - anno 1918
Una magnifico frammento di vita a S.Enea, nell'aia della colonica della "cava" insieme a tua moglie Pompilia ed altri tuoi cari - fine anni '50
Un'immagine di fierezza nel vederti nonno insieme a nonna Pompilia - 1960 circa
Al matrimonio dell'ultimo genito Alessandro - nell'agosto 1962
Insieme ai tuoi nipotini nella casa dentro il paese di S.Enea - ottobre 1969
Foglio di congedo datato 23 settembre 1919
Busta (fronte e retro) di lettera dal fronte indirizzata alla madre adottiva - giugno 1918
Tessera dei Combattenti - 1920
La foto posta sulla tua lapide nel cimitero di S.Enea
Nei primi anni del 2000 ripercorrendo i luoghi della tua vita a S.Enea
Ciò che rimane è il silenzio e le rovine.
Ma sono segni importanti di un passato che ci appartiene.
Appartiene a me, e per alcuni versi e per altri silenzi ed altre rovine, appartiene anche ad altri.
E' il passato che ha costruito il nostro presente !
(immagini di ciò che rimane dell'antica colonica di S.Enea situata nella zona detta "la cava")